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By Emanuele Macaluso

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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca

Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva in keeping with ispirazione poetica? Perché l. a. religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era los angeles libertà according to l. a. democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai l. a. cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.

Esportare la libertà: il mito che ha fallito

Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare los angeles libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté los angeles guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono los angeles trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta in step with l'affermazione della democrazia nel mondo.

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Si spiega così il contrastato voto dei comunisti sull’articolo 7. Ecco un aspetto centrale della strategia cui accennavo: senza quel voto era pensabile quel “compromesso” alto, tra forze e ideologie diverse? Era proprio la strategia di una via italiana al socialismo a imporre di mantenere vivo il dialogo con le grandi masse popolari cattoliche. Una strada che i suoi eredi, da Longo a Berlinguer, seguiranno con coerenza. Come abbiamo visto, il disegno politico-costituzionale di Togliatti si fonda sulla democrazia parlamentare, su istituzioni espresse dal Parlamento, sul ruolo dei partiti, soprattutto dei grandi partiti di massa.

Con Breznev il prestigio dell’Urss era crollato, ma il partito, che Berlinguer aveva riposizionato nell’area della Alleanza Atlantica, era sempre quello di Togliatti. Il contesto, la sua influenza e la sua collocazione internazionale erano però mutati. In Italia e nel mondo, molti colsero la novità e agirono di conseguenza (Moro fu uno di questi), altri invece continuarono a considerare i comunisti italiani come nel 1948. La crescita, anche se lenta e graduale, era dovuta a un’articolata presenza in tutte le arene e momenti in cui si svolgeva il conflitto sociale e a quella che è stata definita “egemonia culturale” che, soprattutto negli anni cinquanta e sessanta, si intrecciava con la battaglia civile contro la clericalizzazione, sorretta dal governo democristiano.

Non fu un caso se, sempre nel discorso di Napoli, volle delineare il profilo che con la Costituente e la Costituzione avrebbe dovuto assumere la Repubblica, garantendo a tutti gli italiani “la libertà di pensiero e di parola; la libertà di stampa, di associazione e di riunione; la libertà di religione e di culto; la libertà della piccola e media proprietà di svilupparsi senza essere schiacciata dai gruppi avidi ed egoisti della plutocrazia, cioè del grande capitale monopolistico […]. Questo vuol dire che non proporremo affatto un regime il quale si basi sulla esistenza o sul dominio di un solo partito.

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