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By Jim Al-Khalili

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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca

Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva consistent with ispirazione poetica? Perché l. a. religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era l. a. libertà according to los angeles democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai los angeles cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere los angeles cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.

Esportare la libertà: il mito che ha fallito

Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare los angeles libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté los angeles guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta consistent with l'affermazione della democrazia nel mondo.

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Quale fu l’importanza del contributo della cultura persiana, della filosofia greca e della matematica indiana? Come e perché sotto la protezione di certi governanti gli studi scientifici fiorirono? Ma soprattutto, quando e perché ebbe fine il periodo aureo? Come scienziato e umanista praticante, credo che ciò che chiamiamo «metodo scientifico», insieme alla conoscenza che il genere umano ha saputo trarre dalla scienza razionale, ci offra ben di più di un semplice «modo per vedere il mondo». Il progresso ottenuto attraverso la ragione e il ragionamento è per definizione una cosa buona: la conoscenza e l’illuminazione sono sempre meglio dell’ignoranza.

Molti scienziati musulmani praticanti sentono il dovere religioso di cercare di capire l’universo da un punto di vista scientifico empirico e razionalista. Dopo di che, armati delle nuove conoscenze, possono tornare alle parole del Corano nella speranza che l’illuminazione scientifica li aiuti a capirle meglio. Non credo che in tutto ciò vi sia un problema, dato che la loro fede non influenza la loro condotta di scienziati. È solo quando il processo si capovolge che comincia a suonare un campanello d’allarme: quando si sente dire che non è necessario capire il mondo intorno a noi da un punto di vista scientifico perché tutto quello che avremo mai bisogno di sapere è già scritto nel Corano.

Con al-Rashīd l’Impero abbaside si espanse a nord, giungendo alle porte di Costantinopoli, e stabilì relazioni diplomatiche con la Cina e con l’imperatore europeo Carlo Magno. Con quest’ultimo, in particolare, ci furono frequenti scambi di delegazioni: ognuno dei due sovrani riconosceva nell’altro l’uomo più potente della sua civiltà, e i legami diplomatici incoraggiarono il rafforzamento delle relazioni commerciali. Carlo Magno inviò a Baghdad un carico di stoffe frisoni per risolvere un problema di «bilancia dei pagamenti» causato dalla passione occidentale per la seta, i cristalli di rocca e altri prodotti di lusso dell’Impero abbaside.

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