By August Strindberg
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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca
Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva consistent with ispirazione poetica? Perché l. a. religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era l. a. libertà according to l. a. democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai los angeles cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.
Esportare la libertà: il mito che ha fallito
Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare los angeles libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté los angeles guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono los angeles trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta in step with l'affermazione della democrazia nel mondo.
- I Segreti dell'Arca Perduta
- Rinascimento e classicismi. Forme e metamorfosi della modernità
- Beate e suo figlio
- Biochimica degli Alimenti e della Nutrizione
- La politica dell’uomo
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Un salone; 3. ); 4. La piazza (la stessa della scena 1). PERSONAGGI L’Olandese; Lilith; La Madre; Ukko; Comparse. 1 Una piazza d’una città di mare. Una panca sotto un grande albero. È notte. L'OLANDESE entra con una lettera sigillata in mano. … e senza che io sappia con chi! Al solito, ho fatto naufragio sulla costa, e al solito mi sono salvato; all’ospedale poi… ho ricevuto una lettera, mittente ignoto, e… ecco una buca… dove infilare la risposta! S’avvicina alla buca all’angolo. È stracolma; caso singolare, di cui tuttavia ho già fatto esperienza… ma di che cosa non ho già fatto esperienza io?
L’altro mio grande crimine è stato: difendermi dalle calunnie. Fu la numero due a mettere in dubbio la mia virilità. Influenzato da tante chiacchiere, mi sono risposato e ho avuto altri figli! … Sempre proteste comunque mi comportassi! – E ora ti confesserò, madre, che io non sapevo cosa fosse il vizio prima di annodare i vincoli del santo matrimonio! Fui costretto da un malinteso senso dell’onore – sì l’espressione è paradossale! – a prestarmi. Ma poi provai vergogna, disprezzo e odio… e credetti che fosse colpa mia, che la mia cattiva influenza provocasse la depravazione della mia compagna… ma non era così!
L’opera si riporta così essenzialmente al satanismo metafisico di marca pessimistica che Strindberg aveva sviluppato fin dalla giovinezza e ripreso nel corso della sua crisi mistica della fine dell’Ottocento, descritta in Inferno e Verso Damasco; un satanismo che certo rendeva più acuta l’ansia di redenzione e di riscatto dal male di esistere, ma più problematica la sua realizzazione, specie attraverso la donna amante. Con tali presupposti, anche se Strindberg ha tenuto presente l’opera di Richard Wagner, Il vascello fantasma del 1841 (il cui libretto era nella sua biblioteca del 1892), è evidente che la sua interpretazione della leggenda dell’Olandese non poteva che esserle antitetica e più vicina, se mai, al cinismo di Heine che, trattando il tema, aveva voluto dimostrare né più né meno che «le donne fanno bene a guardarsi dallo sposare un Olandese volante» e «gli uomini vanno a fondo a star dietro alle donne».