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By LECALDANO Eugenio

16mo pp. 158 ril tela (cloth)

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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca

Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva according to ispirazione poetica? Perché los angeles religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era l. a. libertà in line with l. a. democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai los angeles cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.

Esportare la libertà: il mito che ha fallito

Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare l. a. libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté los angeles guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta in keeping with l'affermazione della democrazia nel mondo.

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Cosl affermerà che « l'idea di obbligo morale è iden· tica con l'idea di " devo " morale e con l'idea di " dovere " » 66 e inoltre aggiungerà: Tutti saranno d'accordo che l'idea di dovere o obbligo morale [ . . , p. 42. 65 The Nature of Mora! Philosophy, testo di una confe. renza tenuta nel 1921 alla Leicester Philosophical Society, ti· stampato in Philosophical Studies, London 1922, pp. 310·39; trad. it. di G. Preti in G. E. MooRE, Studi filosofici, Bari 1971, pp. 1 1948. , p. 121. 57 stenga che ne abbiamo alcune altre le quali sono indi­ pendenù da questa ed egualmente fondamentali come questa �.

Identity, • Proceedings of Aristotelian Society », 1900· 1901, p. 127. 81 Experience and Empiricism, ivi, 1902-3, pp. 88-9. 82 Mr. McTaggart's Studies in Hege/ian Cosmo/ogy, ivi, 1901·2, e Mr. McTaggart's Ethics, « lnternational Journal of Ethics », 1903. 83 Kant's Idealism, • Proc. Arist. Soc. », 1903-4, p. 139. , •i """"' ®•q ta nella sfera del soggetto e proprio perciò e sarebbe riuscita a rendere conto dell'universa quanto vanamente avrebbe cercato di dedurlo . singolo evento mentale. Ma a queste critiche a Kan si accompagnava poi l'affermazione - e con essa era dall'empirismo che Moore si allontanava - che, come Kant aveva giustamente visto per primo, nel caso delle proposizioni matematiche e di proposizioni quali ' Ogni evento ha una causa ' ci troviamo di fronte a proposizioni sintetiche a priori 84• Tutto è oramai pronto per un definitivo rifiuto dell'idealismo ed ecco infatti, nel 1903, la pubblica­ zione di La confutazione dell'idealismo 85, in cui ven­ gono ripresi in larga parte i temi sviluppati nei prece­ denti articoli e si preannuncia inoltre la direzione di ricerca in cui Moore si incamminerà negli anni suc­ cessivi: una difesa del " senso comune " che rifiuti le opposte concezioni filosofiche dell'idealismo e dell'em­ pirismo.

Essays in Retrospect: M. LAZEROWITZ, Moore's Commonplace Book, pp. 60-1, e ]. N. FtNDLAY, Some neglected Issues in the Philosophy of G. E. , pp. 73-5. 51 mente valido, e, infine, sulle concrete indicazioni che il nostro filosofo offre - sul piano pratico - a proposito del nostro dovere e di ciò che è giusto. Il tipo di processo cui Moore ricorre per fondare i valori ultimi della sua etica è strettamente dipen­ dente dalla struttura generale dei Principia. Secondo Moore, infatti, per risolvere il problema di quali cose abbiano valore intrinseco o siano buone in se stesse è necessario esaminare quali cose siano tali che, se esistessero di per se stesse, assolutamente isolate, la loro esistenza si dovrebbe giudicare ancora buona; e, per decidere sui relativi gradi di valore di cose diverse, dovremmo similmente confrontare i diversi valori che attribuiremmo all'eventuale esistenza isolata di ciascuna di esse 48• Lo stesso Moore ha chiamato questo particolare cri terio, a cui si deve fare appello per trovare una soluzione dei problemi etici, il « metodo dell'isola­ mento assoluto » 49• Tenuto conto dell'analisi offerta nei Principia della nozione di bene in sé, concepita come nome di una proprietà o di un oggetto non­ naturale con una sua propria realtà, l'unica via per individuare ciò che era fornito di valore intrinseco doveva essere, come il metodo dell'isolamento richie­ deva, quella di deliberare sul valore da attribuire ad un qualcosa concepito come autonomamente sussi­ stente e visto inoltre in pieno isolamento, senza tenere alcun conto delle possibili conseguenze di una sua accettazione.

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