By Carlo Natali
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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca
Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva consistent with ispirazione poetica? Perché l. a. religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era los angeles libertà consistent with l. a. democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai los angeles cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.
Esportare la libertà: il mito che ha fallito
Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare los angeles libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté los angeles guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta in keeping with l'affermazione della democrazia nel mondo.
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II,§ 3), in cui era importante che lo scolarca fosse un fedele prosecutore del pensiero del maestro, tale idea pare meno appropriata per le più libere scuole di Platone e di Aristotele. Chi ritiene invece che Aristotele al tempo della morte di Platone aveva già acquistato una posizione filosofica indipendente, pensa che non vi siano motivi per ammettere che la morte di Platone abbia scatenato in Aristotele una crisi filosofica, e quindi giudica possibile che la partenza di Aristotele da Atene sia dovuta a cause esterne, ad un peggioramento del clima politico58 • Ciò comporta ammettere che Aristotele avesse già in quel tempo una posizione apertamente filomacedone, tale da renderlo inviso agli Ateniesi in un momento di crisi come quello seguito alla conquista di Olinto.
80, 88, 139: egli dice che solo Filippo che può riuscire a riconciliare Tebe, Argo, Sparta e Atene, e riuscire a vincere il re di Persia). Vale la pena di sottolineare questa differenza di posizioni, dato che di solito gli storici moderni vedono nella scuola peripatetica una specie di 'quinta colonna' culturale del regno di Macedonia ad Atene (per un esempio recente, cfr. Will 1983, p. ). Nel brano di Timeo citato prima (cap. I, § 3, p. 16) lo storico, più giovane di Aristotele di una generazione, insieme collega e contrappone Aristotele alla spedizione in Asia di Alessandro Magno.
I 4, 9 = fr. 2 Laurenti 1987, cfr. pp. 911-959): Aristotele avrebbe consigliato di trattare i barbari da padrone ( 8rn1tCO'tl Kc0c;) e i Greci da capo (1Ìyeµov1KcOc;); e ciò sarebbe andato in direzione contraria alla politica di assimilazione razziale promossa da Alessandro. Il consiglio riflette certamente le opinioni sui barbari che troviamo nelle opere di Aristotele; ma si potrebbe pensare che difficilmente Alessandro possa avere sentito il bisogno di chiedere consiglio ad Aristotele su come governare: il rapporto del re con i filosofi pare impostato in tutt'altra maniera e quanto emerge dall 'affaire di Callistene ci fa pensare che Alessandro non fosse molto docile o ricettivo verso i consigli dei filosofi.