
By Jerry A. Fodor
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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca
Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva in line with ispirazione poetica? Perché los angeles religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era l. a. libertà according to l. a. democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai l. a. cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.
Esportare la libertà: il mito che ha fallito
Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare l. a. libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté l. a. guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta in line with l'affermazione della democrazia nel mondo.
- I ribelli
- Perché Marx aveva ragione
- Colpa di Darwin: razzismo, eugenetica, guerra e altri mali
- Vertical Readings in Dante’s Comedy
- Giobbe
- La dea bianca. Grammatica storica del mito poetico
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In questo vol. pp. 113-131]. A. (1987), Psychosemantics. ; trad. it. di G. Farabegoli, Psicosemantica. Il problema del significato nella filosofia della mente, Il Mulino, Bologna 1990. A. (1994), The Elm and the Expert, The MIT Press, Cambridge, Mass. A. (1998), Concepts: Where Cognitive Science Went Wrong, Oxford University Press, Oxford; trad. it. di S. Levi, Concetti, McGraw-Hill, Milano 2000. A. (2000), The Mind Doesn’t Work That Way. The Scope and Limits of Computational Psychology, The MIT Press, Cambridge, Mass.
Berra, Significato e necessità, La Nuova Italia, Firenze 1976. M. (1981), Eliminative Materialism and Propositional Attitudes, in A Neurocomputational Perspective, The MIT Press, Cambridge, Mass. 1989; trad. it. di G. Farabegoli, Il materialismo eliminativo e gli atteggiamenti proposizionali, in La natura della mente e la struttura della scienza, Il Mulino, Bologna 1992, pp. 29-56. Cowie F. (1999), What’s Within? Nativism Reconsidered, Oxford University Press, Oxford/New York. C. (1979), True Believers, presentato come «Herbert Spencer Lecture Oxford» nel novembre 1979; ora in The Intentional Stance, The MIT Press, Cambridge, Mass.
Il computer può essere considerato come un modello adeguato di questo livello di astrazione: i calcolatori, infatti, possono essere visti, oltre che come meccanismi fisici che agiscono in conformità alle leggi della fisica, come dispositivi che, eseguendo operazioni su simboli e strutture simboliche, agiscono nel rispetto di quelle leggi che buona parte della tradizione occidentale ha posto a fondamento del pensiero: le leggi della logica. Solo questa nozione più astratta di meccanismo è capace di dar corpo all’idea di Thomas Hobbes secondo cui «ragionare non è nient’altro che calcolare».