By Marta Sordi
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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca
Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva consistent with ispirazione poetica? Perché l. a. religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era los angeles libertà in step with los angeles democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai l. a. cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.
Esportare la libertà: il mito che ha fallito
Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare los angeles libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté l. a. guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta consistent with l'affermazione della democrazia nel mondo.
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Poteva esserci qualcosa di più terrificante? Quell’orologio camminava e camminava, nelle sue recondite profondità il tempo seguiva il proprio corso regolare, ma non lo si vedeva. Si sapeva solo che le ore passano, ma quante – questo non lo si sapeva. Eppure le persone sedute lì alzavano ogni volta gli occhi a quell’orologio, probabilmente si figuravano di vedere così che ora fosse. Il ticchettio che udivano li rassicurava, a quanto pareva. Là Zipper sedeva ogni pomeriggio dalle tre in poi, giocando a «sessantasei».
Il vecchio sedeva in prima fila. Aveva distribuito biglietti omaggio a mezza sala. Aveva trascinato lì lontani parenti, vaghi conoscenti. Poi fece fotografare Arnold sul palcoscenico. Egli stesso si presentò alla ribalta a ringraziare, dopo che cinque minuti prima aveva applaudito da spettatore. Ogni domenica conduceva Arnold all’ippodromo e gli insegnava a cavalcare. Gli prese un «maestro di arte drammatica», Arnold imparò a declamare. C’erano versi che doveva recitare a suo padre ogni momento.
Si strappava i capelli. Per la prima volta vidi il sangue affluirle al viso. Diventò bella. Per la prima volta dopo vent’anni diventò di nuovo bella. Allora Zipper tacque. Arnold non andò ad arruolarsi, e non ci andò neppure il vecchio. Ma tutte le volte che lo incontravo, il signor Zipper mi teneva un discorso come questo: �Ci stiamo ritirando, lasciamo in mano ai Russi la pianura galiziana. Ci dividiamo per formare due fronti. ». Piegava l’indice e il medio, li allargava e poi li richiudeva. «Intanto a ovest viene presa Parigi.