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By Umberto Eco

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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca

Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva in step with ispirazione poetica? Perché l. a. religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era l. a. libertà consistent with los angeles democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai los angeles cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere los angeles cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.

Esportare la libertà: il mito che ha fallito

Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare l. a. libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté l. a. guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta according to l'affermazione della democrazia nel mondo.

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Nell’anno seguente, conclusa vittoriosamente in Germania la prova di forza contro la feudalità tedesca, Enrico IV, nel sinodo di Worms del 1076, depone il papa, il quale a sua volta lo depone e lo scomunica, sciogliendo dal vincolo di fedeltà all’imperatore l’aristocrazia tedesca, le cui frange ribelli convocano una dieta ad Augusta (1077) per giudicarlo. L’umiliazione di Canossa (1077), la vittoria in Germania nel 1080 contro Rodolfo di Svevia e i feudatari ribelli, la spedizione nel 1081 in Italia contro le truppe della contessa Matilde (1046 ca.

1073, papa dal 1061). Esponente del movimento riformatore italiano, egli continua lungo il percorso di costruzione di una solida e indipendente gerarchia ecclesiastica, avviato dai suoi predecessori, mantenendo, fra l’altro, il personale sistemato nella corte pontificia da Leone IX. Il programma di Gregorio VII Le ripercussioni provocate sul piano politico dalle disposizioni papali sono gravi, tanto più che, venendo meno l’appoggio fondamentale di vescovi e abati, l’imperatore si trova indebolito di fronte allo strapotere dell’aristocrazia laica.

Dapprima si tratta di rappresentanti papali inviati temporaneamente, i quali, ben presto, vengono affiancati dai legati permanenti, per lo più gli arcivescovi locali. In tutti i casi, essi sono dotati di poteri assai ampi: dalla composizione di controversie fra vescovi e monasteri, o vescovi e capitoli, alla consacrazione e deposizione di vescovi. Specie nel Regno di Sicilia, dove la Chiesa gode di un diritto di sovranità, i legati assumono tutti i poteri configurandosi come veri e propri governatori.

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