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By Daniela Angelucci

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Alla fonte delle muse: Introduzione alla civiltà greca

Qual period il volto che i Greci davano alle Muse? Che cosa si intendeva consistent with ispirazione poetica? Perché los angeles religione greca non aveva testi sacri? Che cos’era l. a. libertà in keeping with l. a. democrazia antica? E soprattutto che senso ha, oggi, parlare ancora della civiltà greca? Nella maggior parte degli Atenei italiani l’insegnamento di Civiltà greca affianca ormai l. a. cattedra di Letteratura greca, con l’intento di rendere più accessibile un settore del sapere l. a. cui conoscenza, almeno nelle sue linee portanti, è ritenuta imprescindibile nella formazione di un operatore culturale.

Esportare la libertà: il mito che ha fallito

Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare l. a. libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté los angeles guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono l. a. trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta in step with l'affermazione della democrazia nel mondo.

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7 H. , p. 86. 3 6 DELEUZE E I CONCETTI DEL CINEMA in sé, grazie alla quale Deleuze può sottrarre il tempo alla esteriorizzazione e al contempo smentire le interpretazioni della durata bergsoniana come vita interiore, come stato psicologico. Se il tempo si sdoppia continuamente in presente e passato, se ogni momento della vita ha in sé, contemporaneamente, i due elementi della percezione e del ricordo, che il cristallo esibisce in persona, appunto, nella sua costitutiva doppiezza, la virtualità - che è quanto dire il ricordo puro, il passato, la memoria, lo spirito esiste fuori dalla soggettività e dalla coscienza, nel tempo.

L'alternativa reale-fittizio viene in questo modo totalmente superata, poiché l'effetto autentico sulla realtà presentato dal film viene prodotto, creato dal cinema stesso. Con la sua critica contro la finzione Perrault intendeva abbandonare anche il modello di verità che vi soggiaceva, per approdare ad una pura «funzione di fabulazione», quella del suo popolo che nel raccontare diviene altro da sé, senza mai essere finto; anche qui la potenza del falso offre al personaggio reale, allo stesso regista, la possibilità di invenzione, creando, nel «flagrante delitto di leggendare», la propria storia.

Il clamore dell'essere», tolo Il tempo e la verità, pp. 6 1 - 7 6 . Einaudi, Torino 2004, cfr. il capi- III. VIRTUALE 43 ra a Hegel, poiché per entrambi la «sovranità dell'Uno» implica un'idea di verità come conservazione immanente, come passato assoluto (virtualità per il primo, concetto per il secondo). La divergenza tra i due pensieri riguarderebbe invece la struttura della memoria, che da una parte procede per differenziazioni e virtualizzazioni, dall'altra attraverso tappe obbligate, «figure monumentali».

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